Un bell’Orto Botanico di montagna si trasformerà in Parco Avventura?
Giorno di vacanza, giornata di sole, voglia di scampagnata. Ma non una scampagnata qualsiasi, una visita ad un Orto Botanico di montagna: l’Orto botanico dei Frignoli in provincia di Massa, dove sono ricostruiti alcuni ecosistemi forestali e conservate circa 650 specie di fauna e flora tra cui felci ed erbe spontanee ad uso alimentare.
Su internet trovo gli orari e le indicazioni stradali, ma una volta arrivata mi accorgo che l’orto è chiuso. Cioè non esattamente: il grosso cancello è chiuso, ma la piccola porta si apre.
Prima di entrare per correttezza telefono ai numeri indicati sul cartello, ma nessuno risponde. Decido che dopo tutte le curve che ho fatto in macchina, darò almeno una sbirciatina prima di andare via.
Entrando ci si trova di fronte al Centro di educazione ambientale, ovviamente chiuso e con l’erba alta davanti alla porta. Dando una rapida occhiata in giro e anche alla cartellonistica mi rendo conto che l’orto è in evidente stato di abbandono.
La natura non sembra essere infelice di questo stato e prospera rigogliosa e abbondante. Il luogo è magnifico, quasi magico, o forse è la sensazione di sapere che si ha un orto botanico tutto per sé.
Scendendo (l’orto è in discesa) passo davanti ad un arboreto, a delle piccole aree picnic e ad un laghetto artificiale dove, si legge, si allevavano trote fario e gamberi di fiume per scopi di ricerca, educativi e di conservazione.
E ad un tratto mi ritrovo davanti a delle strane strutture in legno e corda, poi capisco: stanno costruendo un percorso aereo tipo parco avventura/arrampicata sugli alberi. Penso: no! Un orto botanico che si trasforma in un parco giochi! E mi chiedo cosa possa essere successo. Comunque decido che farò una piccola ricerca, sono curiosa di sapere.
Mi avventuro ancora un po’ ma poi l’erba è troppo alta, mi fermo solo il tempo di mangiare un panino e poi riparto.
Al ritorno scrivo una mail all’indirizzo trovato su internet per chiedere spiegazioni e mi risponde qualcuno dell’associazione AlterEco che gestiva con Legambiente le visite guidate e l’educazione ambientale nel parco. La persona mi spiega che l’orto è chiuso per ristrutturazione in seguito al terremoto del giugno 2013 e che per ora è senza gestione fino al 2015. Sembra che da qualche parte sul loro sito internet fosse indicato che l’orto era chiuso, in ogni caso non nei primi due o tre risultati di google tra cui www.ortobotanicoitalia.it, il portale degli orti botanici italiani. Non so chi si occupa della comunicazione; bisognerebbe attualizzarla, ma mi rendo conto che non è facile aggiornare i siti che non si gestiscono.
A parte questo sono contenta che la chiusura sia solo temporanea e auguro all’associazione, a Legambiente e alle persone che si occupano di questo sito un buon lavoro. Andremo a trovarli, visto che stanno anche ristrutturando il rifugio con 30 posti letto.
Mi chiedo solo come mai è stato deciso di fare un percorso aereo all’interno di un orto botanico. Spero che trasformarlo in un parco giochi non sia considerata la sola possibilità di far visitare e apprezzare il luogo.
http://www.lunigianasostenibile.it/public/new/index.php?idtipologia=9
Ho letto con molto interesse l’articolo dotato anche di una certa “suspense” rispetto al destino dell’orto.
Belle e significative anche le foto, specie quelle dell’albero e del laghetto.
Ti ringrazio Milvia. In effetti quell’albero è veramente spettacolare.