Di notte tutti i gatti sono grigi

mostra Nuit parigi
Copyright MNHN R. Bracco
Punti di vista diversi e discipline scientifiche differenti per un’esperienza globale sulla notte. La mostra “Nuit” (Notte)  è visitabile al Museo di storia naturale di Parigi fino al 3 novembre 2014.

Per noi esseri umani di notte tutti i gatti sono grigi. Non è cosi per gli animali notturni, che hanno una visione decisamente differente dalla nostra e molte altre frecce al loro arco per orientarsi nell’oscurità.

Visitando la mostra “Nuit” (Notte) al Museo di storia naturale di Parigi si può scoprire questo e ben altro. Il sottosuolo della Galleria dell’evoluzione ospita un percorso articolato in 4 sezioni: una notte sotto le stelle, una notte nella natura, una notte di sonno e nella penombra della notte.

Di seguito il resoconto della mia esperienza, che voglio condividere con chi non potrà vedere la mostra. Se invece avete la possibilità di vederla, vi do appuntamento a più tardi.

Nella prima parte si cerca di capire che cos’è la notte. Perché il Sole periodicamente si nasconde e lascia il posto alla Luna? Una domanda che fa forse sorridere oggi ma su cui si sono interrogate tutte le civiltà antiche, ognuna delle quali ha dato la sua risposta. Per gli antichi Egizi ad esempio la dea Nut, divinità del cielo rappresentata sempre in una posizione che ricorda la volta celeste, ingoiava ogni sera il dio sole Ra per poi partorirlo all’alba.

Musee du Louvre. Les frères Chuzeville
Musee du Louvre. Les frères Chuzeville

Secondo la mitologia inca, invece, Inti il dio sole, tramontava sul mare ad ovest e nuotava sott’acqua tutta la notte per riemergere ad est la mattina.

Papiri, amuleti, statuette e incisioni illustrano in questa sezione della mostra diverse credenze sulla notte e affiancano armoniosamente le spiegazioni scientifiche corredate da video, modellini e testi sulla rotazione della terra sul suo asse, sull’inclinazione dell’asse terrestre rispetto all’orbita intorno al Sole e su altri fenomeni astronomici.

Per finire con i riferimenti al confine tra arte e scienza, si passa ad un immaginario più recente: un paesaggio lunare visto da Georges Méliès, il visionario cineasta francese che diede al cinematografo, negli anni successivi all’invenzione di questo, un’impronta più artistica e meno documentaristica dei fratelli Lumière.

Viaggio nella Luna, film di Georges Méliès del 1902

Altre tre cose mi hanno colpito in questa prima sezione. La prima è una vetrina con un pezzo di Luna. Visto da vicino è veramente un pezzo normale di roccia, neanche particolarmente bello, ma sapere che viene dalla Luna è veramente eccitante!

Copyright MNHN B. Faye
Copyright MNHN B. Faye

La seconda è un pezzo di meteorite da toccare. Si presenta come un grosso pezzo di minerale metallico. Si è contenti di non averlo ricevuto sulla testa.

meteorite

La terza è un’animazione video che illustra come si è formata la Luna, cioè come si è staccata dalla Terra in seguito ad un’enorme collisione con un corpo celeste della taglia di Marte e di nome Theia, divenendo il suo unico satellite.

theia

Passiamo ora alla seconda parte. Diversi spazi raggruppano numerosi animali notturni naturalizzati ed esposti nello stile riconoscibile della galleria dell’evoluzione, il tutto nella semi-oscurità. Alcuni esemplari in particolare sono notevoli, o per dimensione o per rarità. Si trovano tutte le classi di vertebrati e anche qualche artropode (ad esempio falene, insetti stecco e ragni).

animali notturni

Exposition Nuit 2014
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Nonostante questo si tratta di un’esposizione piuttosto classica. A mio avviso le parti più interessanti di questa sezione sono i quattro poli dedicati ai sensi: vista, udito, olfatto e…sesto senso.

Vista. Gli animali notturni hanno spesso occhi di grosse dimensioni e talvolta di grandezza smisurata. Se si osserva il cranio del tarsio ad esempio, con le sue enormi cavità orbitarie, si capisce come mai questo piccolo primate è chiamato tarsio spettro o maki folletto.

Altri animali tra cui i gatti possedono il tapetum lucidum, una sottile struttura situata dietro alla retina che, riflettendo la luce che entra nell’occhio, permette di aumentare anche di sei volte la luminosità dell’immagine che arriva alla retina stessa. È vero che i gatti di notte sono grigi ma i loro occhi sono talvolta catarifrangenti.

tapetum lucidum

Ci sono poi animali che per trovare il partner sessuale o la preda al buio utilizzano la bioluminescenza. Si tratta di un’emissione luminosa di origine biologica attivata da una reazione chimica. L’esempio più conosciuto è quello della lucciola. Esistono diverse specie di lucciole, ed ognuna per distinguersi emette la luce intermittente ad una frequenza particolare.

Alla mostra, giocando ad un gioco interattivo, ho potuto mettermi nei panni di una lucciola che cerca di trovare il suo partner scegliendo il buon segnale di richiamo. Ricostruzione di un prato di notte. Io lucciola lancio i miei segnali luminosi (tre flash di circa un secondo di durata). Avendo scartato facilmente le luci che pulsano troppo velocemente o troppo lentamente, mi avvicino alla fonte luminosa che pulsa alla mia frequenza ma…catastrofe! Un individuo di un’altra specie che imita la mia frequenza di pulsazioni luminose mi cattura e fa un sol boccone di me! Divertente.

Gioco interattivo sulla bioluminescenza
Gioco interattivo sulla bioluminescenza
Gioco interattivo sull'inquinamento luminoso
Gioco interattivo sull’inquinamento luminoso

Udito. Dove si impara che anche alcune farfalle emettono suoni. Solo alcuni insetti possono sentire rumori e vibrazioni tramite un timpano posizionato in strane parti del corpo, per esempio nelle zampe o nell’addome.

Per quanto riguarda gli ultrasuoni siamo al corrente per i pipistrelli, molto meno per altri animali che li emettono o che rilevano quelli dei loro predatori per difendersi (per es. cetacei e roditori).

Olfatto. Una foresta o un bosco devono essere veramente una mappa di odori per un animale dall’olfatto ben sviluppato. Mille informazioni giungono al suo naso: sulle prede, sui predatori, sui partner sessuali. Lui stesso invia dei messaggi odorosi prodotti da ghiandole sfregandosi contro gli alberi, oppure tramite urina e feci .

Al museo, schiacciando dei pulsanti e annusando l’aria profumata che esce da un orifizio, si scoprono alcune delle piante che attirano gli impolinatori notturni. Qualche foto simpatica mostra dei mammiferi che si sfregano contro enormi fiori tropicali contribuendo così alla loro riproduzione.

Sentori notturni
Sentori notturni

Sesto senso. Cosa si intende? Non certo la capacità di prevedere eventi futuri o leggere nel pensiero. Si tratta di sensi addizionali che solo alcuni animali possiedono come la percezione di campi elettrici, la visione termica, il senso magnetico.

Sapevo che gli uccelli migratori possono orientarsi secondo il campo magnetico terrestre, ma mi chiedevo come (non ero l’unica a chiedermelo in effetti). Sembra che la sensibilità di questi uccelli al campo magnetico si manifesti sotto forma di sensazione visiva, come se vedessero delle strisce scure nel cielo a seconda del punto cardinale.

Alcuni studi sembrano indicare la testa come sede dell’organo di senso magnetico. Dei microcristalli di magnetite presenti nelle cellule reagiscono al campo magnetico e trasmettono l’informazione al sistema nervoso attivando dei canali neuronali. Sono sicuramente in gioco anche altri meccanismi, ma sono necessarie nuove ricerche per chiarire questo fenomeno che non è esclusivo degli uccelli.

I pesci notturni e quelli che vivono in ambienti torbidi o fangosi utilizzano la loro capacità a percepire il debole campo elettrico che ogni essere vivente produce. I recettori per questo senso si  trovano sulla pelle o immediatamente sotto.  Squali e razze, ma anche il pesce gatto, possono localizzare la preda grazie all’elettrorecezione. Poi ci sono i pesci elettrici, come le torpedini e le anguille elettriche, che producono attivamente una scarica che stordisce o uccide la preda.

pesci elettrici

Per  visione termica si intende il fenomeno per il quale un predatore localizza la sua preda grazie alle radiazioni infrarosse generate dal calore corporeo di quest’ultima. Un animale che utilizza questa strategia è ad esempio il serpente a sonagli.

Nella terza sezione della mostra si spiega come il sonno sia una fase importante per gli animali, anche se questo aspetto della loro fisiologia non è ancora ben studiato.

La maggior parte degli animali dorme, anche gli insetti ad esempio. Non è una cosa a cui si pensa di solito, ma chi ha allevato insetti sa che molte specie sono notturne: immobili e inattivi il giorno, essi cominciano a muoversi e a mangiare al calar della sera.

Per alcuni animali ci si potrebbe chiedere se si tratti di un vero e proprio sonno o solo di un’attività di riposo. In ogni caso è certo che il ritmo circadiano (alternanza giorno/notte) è percepito da tutti gli esseri viventi e che l’orologio biologico regola molte funzioni metaboliche.

Copyright MNHN B. Faye
Copyright MNHN B. Faye

E infine, nella quarta sezione, ci si può divertire a scoprire i mostri che si annidano nella penombra della notte: l’uomo nero, il lupo mannaro e i vari vampiri .

Uomo lupo. Le cronache di Norimberga di Hartmann Schedel
Uomo lupo. Le cronache di Norimberga di Hartmann Schedel (15e secolo)
Kit di sopravvivenza contro i vampiri
Kit di sopravvivenza contro i vampiri
lupo mannaro realtà aumentata
Eccomi trasformata in un lupo mannaro grazie ad una specie di realtà aumentata

La mostra “Nuit”, come tutte le mostre ben fatte, utilizza un filo conduttore per parlare di molti argomenti anche apparentemente lontani tra loro, a dimostrazione che la conoscenza non dev’essere relegata a compartimenti stagni e che anzi la trasversalità è una ricchezza da sfruttare nella comunicazione scientifica.

Bibliografia

http://www-3.unipv.it/webtanzi/Ecofisiologia%202013-2014/02_Magnetorecezione.pdf

http://www-3.unipv.it/webtanzi/Ecofisiologia%202013-2014/03_La%20linea%20laterale%20dei%20pesci.pdf

http://www.lescienze.it/news/2004/11/11/news/il_senso_geomagnetico_degli_uccelli_migratori-585731/

http://scienzapertutti.lnf.infn.it/index.php?option=com_content&view=article&id=576:92-gli-uccelli-migratori-possono-vedere-il-campo-magnetico-terrestre-per-orientarsi-i-coni-e-i-bastoncelli-dell-occhio-sono-sensibili-ai-fotoni-ma-non-agli-altri-mediatori-delle-forze&catid=142&Itemid=347

http://www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=13470

http://www-3.unipv.it/webtanzi/Ecofisiologia%202013-2014/01_Elettrorecezione.pdf

http://www.focus.it/ambiente/animali/scoiattoli-caldi-contro-i-serpenti

in francese

http://www.pourlascience.fr/ewb_pages/a/actu-le-clignotement-synchrone-des-lucioles-25604.php

http://www.larecherche.fr/actualite/vie/serpents-ont-vision-thermique-01-05-2010-75727

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