Rapida carrellata della collezione del Musée de l’Air et de l’Espace della città di Le Bourget, vicino a Parigi. Con qualche aneddoto che mostra come la storia della conquista dell’aria e dello spazio, non è altro che la storia della curiosità e dell’immaginazione dell’Uomo.
Come non citare il mito di Icaro e i disegni di Leonardo da Vinci quando si pensa al desiderio di volare… Guardate, in seguito, in quanti modi l’uomo ha sognato di elevarsi nell’aria e come ha realizzato il suo sogno.
I “più leggeri dell’aria”
1783 Il primo viaggio nell’aria è stato realizzato a bordo di un pallone gonfio di aria calda, progettato dai fratelli Montgolfier. Altri voli (se per volo si intende galleggiare nell’aria) sono stati realizzati in seguito da altri, utilizzando il gas Idrogeno. Nei due casi gli oggetti volanti erano più leggeri dell’aria.
Forme ispirate al mondo animale
Fine del 19esimo secolo. Questo aliante, costruito dal conte di Massia, imitava l’anatomia dei grandi rapaci, seguendo gli studi di Louis Mouillard. Se volete, potete leggere in francese il suo “L’empire de l’air, essai d’ornithologie appliquée à l’aviation” cliccando qui.
1856 Il tentativo di volo di Jean-Marie Le Bris stava per costare la vita al carrettiere che trainava questo apparecchio con una lunga corda. Quest’ultima si è avvoltolata intorno allo sfortunato carrettiere e l’ha trasportato in aria, senza che il “pilota” se ne accorgesse. Per la cronaca, il carrettiere è sopravissuto! Se dimentichiamo questi dettagli ci possiamo lasciare affascinare dalla bellezza di questa barca alata, ispirata alle ali di airone. Mi fa pensare al mondo onirico di Miyazaki.
1843 Ecco il modellino del piccione di Cayley, un aliante chiamato in inglese “governable parachute”.
1890 Clément Ader vola per la prima volta con un motore a vapore alla folle altezza di 15 centimetri dal suolo. Le ali hanno la forma di zampa anteriore di pipistrello. È stato Ader ad inventare la parola avion (aereo in francese) per definire le macchine volanti. Anche in italiano la parola aviazione deriva dal latino aves, ossia uccello.
1906 Trajan Vuia, un romeno trasferito a Parigi, vola su questo quadriciclo a motore a forma di pipistrello.
Un grande salto in avanti
Non me ne vogliate se faccio un grande salto in avanti, dagli esordi dell’aviazione agli albori della conquista spaziale. Sappiate che vi rimangono ancora molte cose da vedere, in questo museo, sulla storia dell’aviazione militare e civile.
Sebbene furono i tedeschi a eseguire studi preliminari sui missili al tempo della Seconda Guerra Mondiale e a lanciare il missile V2, i protagonisti della conquista spaziale sono, come è noto, i sovietici e gli americani.
Il primo satellite artificiale della Terra fu Sputnik, lanciato dall’URSS nel 1957. (Per fabbricare un modellino di satellite con i bambini e sentire il primo suono artificiale proveniente dallo spazio, leggere questo articolo).
Coraggio o follia?
1961 È a bordo di una Capsula Vostok che Yuri Gagarin partecipa al primo volo abitato della storia. La guida del museo ha spiegato che dei 5 voli precendenti la partenza di Gagarin, 3 furono un insuccesso.
1963 È il turno della prima donna nello spazio, Valentina Vladimirovna Tereškova. Si racconta che si sia sentita male in volo e che i suoi superiori, di conseguenza, abbiano detto: “Mai più una donna per le missioni spaziali”!
1965 Aleksej Leonov realizza la prima uscita extraveicolare. Esce da solo nello spazio aperto.
1969 Gli americani rispondono con l’atterraggio sulla Luna della Missione Apollo 11, realizzando così quello che Jules Verne aveva anticipato nel romanzo “Dalla Terra alla Luna” del 1865.
Véronique e Astérix
Che cosa succede in Francia ?
1950 Il primo razzo francese prende il volo dalla città di Vernon. Si chiama Véronique (Vernon électronique). Non trovate che assomigli stranamente al razzo di Tintin?
1965 Il primo satellite artificiale francese è soprannominato Astérix (vero nome A1).
E in Italia ?
1964 L’Italia, in collaborazione con gli USA, lancia il satellite San Marco 1. Le apparecchiature sono offerte dagli Stati Uniti (regalo del dopoguerra…) ma le operazioni di lancio sono dirette dagli italiani, che diventano così i terzi ad avere messo in orbita un satellite, dopo sovietici e americani.
Nel frattempo sulla Terra…
Tutti seguono le avventure spaziali sui primi televisori a colori, cioè…chi può permetterselo…
Omaggio agli animali dello spazio
Tempi moderni
Il veicolo spaziale Soyuz serve ancora oggi a trasportare un equipaggio in direzione delle stazioni orbitali e a riportarlo sulla Terra attraverso l’atmosfera, senza bruciare e atterrando con un paracadute.
Questa nella foto è la capsula nella quale ha viaggiato Jean-Loup Chrétien, il primo astronauta dell’Europa occidentale, nel 1982. È esattamente in questo tipo di capsula di 4 metri cubi che si ritrova Sandra Bullock nel film Gravity. Per vedere l’interno a 360° cliccare qui.
All’esterno del museo si possono ammirare due razzi europei moderni: Ariane 1 (utilizzato tra il 1979 e il 1986) alto 48 metri, e Ariane 5 (in servizio dal 1996) alto 54 metri.
Che viaggio eh?
Qui il sito ufficiale del museo
Sono contenta mentre sono in vacanza di avere la possibilità di “visitare” virtualmente un museo così interessante. Anche se qualche notizia già la conoscevo una rinfrescatina ogni tanto non fa male.