Il cantiere medievale di Guédelon in Borgogna e una domanda… l’archeologia è una scienza?
Recentemente ho avuto l’occasione di visitare il cantiere di Guédelon, nel dipartimento della Yonne, in Borgogna. Dal 1997 è in corso la costruzione di un castello con le tecniche del 13esimo secolo. Un comitato scientifico composto da storici, archeologi, architetti e castellologi (esperti di castelli), studia le tecniche antiche prendendo come esempio i castelli esistenti e analizzando i testi medievali. Una grossa parte del lavoro è sperimentale, perché le fonti bibliografiche non riportano sempre (o non in modo preciso) le tecniche utilizzate all’epoca.
Vi propongo un reportage fotografico del castello in costruzione. Consiglio vivamente la visita di questo luogo un po’ magico, che fa partire l’immaginazione in direzione del passato.
Il cantiere medievale di Guédelon
Un’antica cava di arenaria nel bel mezzo della foresta di Guédelon era il luogo ideale per questo enorme cantiere medievale. Il suolo è ricco di terra sabbiosa, usata nella composizione della malta, la “colla” che permette di saldare le pietre una con l’altra. Per fabbricare questo materiale si mischiano sabbia, acqua e calce, anch’essa fabbricata sul posto.
La terra argillosa, anch’essa presente, è usata per fabbricare le tegole e le piastrelle di pavimentazione per il castello. Sul posto si trovano pigmenti minerali come l’ocra e l’ematite e altre materie prime in abbondanza, come l’acqua e il legno. Non resta che sfruttare la forza animale e umana. Fortunatamente per i lavoratori, qui gli orari e le condizioni di lavoro sono quelle di oggi!
Dettagli delle tecniche di costruzione.
Il castello
Vediamo qualche parte del castello.
La torre della cappella (vista dalla cava)
Il dongione (la torre più alta)
La merlatura (i merli) vista dall’interno del castello
L’alloggio signorile (visto dall’interno del castello)
Il villaggio
Intorno al castello si trova un piccolo villaggio, anch’esso ricostruito, dove lavorano gli artigiani:
I ceramisti
I fabbri
Gli scalpellini
I falegnami
Il laboratorio dei colori
I panettieri
… e molti altri mestieri.
La foresta e il mulino idraulico
Per accedere al mulino si esce dal villaggio e si attraversa la foresta di Guédelon, un sito protetto e classificato come rifugio dalla Lega per la protezione degli uccelli (una specie di Lipu francese).
Il mulino è costruito seguendo un modello del Medioevo, come ricerca archeologica sperimentale in collaborazione con l’Istituto Nazionale delle Ricerche Archeologiche Preventive (Inrap). Al momento della mia visita c’erano dei lavori perché il cattivo tempo aveva causato qualche danno.
L’archeologia è una scienza? Risposta di un esperto
Da molto tempo mi ponevo questa domanda. La mia visita a Guédelon è stata l’occasione per riflettere su questo tema. Ho girato la domanda a un professionista del settore, Jean-Olivier Gransard-Desmond, archeologo indipendente, ricercatore associato al CNRS et presidente di ArkéoTopia, un’associazione nata per la divulgazione della ricerca archeologica. Ecco la sua risposta.
Per rispondere a questa domanda, bisogna cominciare col definire, quanto possibile, che cos’è la scienza, o piuttosto una disciplina scientifica. Se la scienza è una (è l’insieme delle discipline che permettono di spiegare il mondo che ci circonda), le discipline sono molteplici: biologia, fisica, archeologia, geologia, ecc. Una disciplina scientifica è caratterizzata da un oggetto di studio e da un metodo fondato sull’analisi oggettiva dei dati.
Un ricercatore deve fornire alla comunità scientifica non solo i risultati delle sue ricerche, ma anche il metodo grazie al quale li ha ottenuti, perché la comunità possa riprodurli e criticarli.
Relativamente a questo sì, l’archeologia è una disciplina scientifica. Il suo oggetto di studio sono i manufatti fabbricati dall’essere umano. Il suo metodo, spiegato semplicemente, rispetta le seguenti tappe: osservazione, analisi del problema, ipotesi, sperimentazione, interpretazione dei risultati, conclusione. Ciò permette allo scienziato di essere predittivo e in seguito di confermare oppure no la validità delle proprie ipotesi. (Il realtà quello che succede è molto più complesso).
Esempio. Il lavoro dell’archeologo non professionista Jean-Pierre Houdin sulla piramide di Cheope rappresenta un modello di lavoro scientifico.
Ciononostante, per ragioni storiche, non tutti gli archeologi seguono questo modo di fare. Quindi mentre l’archeologia è una disciplina scientifica, non tutti gli archeologi seguono un metodo scientifico. Una delle ragioni principali è che i protocolli di sperimentazione, che prevedono tutti gli errori da evitare, non sono ancora insegnati all’università.
Per saperne di più
Un documentario in francese
Bellissimo posto e interessante riflessione.