Micropia non è il nome di un film di fantascienza in cui si descrive un nuovo pianeta dominato da mostri microscopici, bensì il primo zoo per microrganismi appena inaugurato ad Amsterdam e segnalatomi da un lettore del blog.
Felicemente sorpresa per questa notizia, ho frugato con avidità nel sito di Micropia e le mie aspettative sono state soddisfatte. Belle foto, spiegazioni chiare, storia della microbiologia, attualità scientifiche ed altro.
L’idea geniale è stata quella di mostrare l’invisibile, cioè quegli esseri viventi che occupano massivamente il pianeta e abbondantemente il nostro corpo, ma che non si vedono ad occhio nudo.
Tra i funghi di dimensioni comprese tra 100 e 400 micrometri (tra 1 e 4 decimi di millimetro) troviamo ad esempio Pilobolus. Questo fungo vive negli escrementi degli erbivori e ha la particolarità, per riprodursi, di gonfiarsi d’acqua fino ad esplodere e distribuire attorno a sé le sue spore ad una velocità che supera quella di un proiettile di pistola.
Altri microrganismi stupefacenti sono le diatomee. Queste microalghe unicellulari rappresentano un anello fondamentale degli ecosistemi acquatici in quanto produttrici di ossigeno e fonte di cibo per animali marini e lacustri. Le diatomee sono protette da un “guscio” di silice, una sostanza simlile al vetro. Alla loro morte, i gusci si depositano in fondo al mare e formano la diatomite, una roccia sedimentaria dai mille usi tra cui la produzione di dinamite.
Ed infine veniamo ai microrganismi che colonizzano il nostro corpo. Normalmente non sono visibili ma coltivandoli nel modo appropriato (colture batteriche ecc.) danno vita a delle colonie macroscopiche con forme e colori vistosi.
Per i più sensibili e maniaci della pulizia: non continuare a leggere.
Forse, si chiede nel sito di Micropia, pensavate di essere soli? Invece vivete in simbiosi con una quantità inimmaginabile di microbi (batteri, virus, funghi eccetera) e vi portate a spasso ogni giorno 1,5 kg di microrganismi annidati nella bocca, nel naso, nelle orecchie, nell’intestino e nei genitali. Avete (abbiamo) più microrganismi che cellule nel corpo.
Ma niente paura! Si tratta di nostri alleati, non rappresentano un pericolo per noi e anzi si può affermare che non potremmo più vivere senza. Questi “ospiti” ci forniscono un ottimo meccanismo di difesa contro altri microrganismi potenzialmente nocivi, con i quali competono in numero (e quindi difficilmente si fanno scalzare). Inoltre assolvono talmente tante funzioni nel nostro corpo, come digerire o produrre vitamine, che vengono paragonati ad un organo addizionale. Questa visione è abbastanza recente. Fino agli anni ’90 i microrganismi erano studiati solo come agenti patogeni.
Vi invito a visionare uno dei video di presentazione dello zoo, “Meet your microbes”. Abbastanza inquietante ma talmente divertente!
Se non potete andare ad Amsterdam, e nemmeno portarci un gruppo di giovani, forse avete un microscopio o una lente d’ingrandimento e potete guardare un limone ammuffito, o ancora meglio i microbi presenti nella vostra bocca, nelle vostre orecchie o nel vostro naso. Ecco come.
Fate un brodo con un dado e dell’acqua bollente. Lasciatelo raffreddare. Poi gelificatelo con dell’agar-agar o della gelatina. Prima che si solidifichi versatelo in una piastra di Petri o in un recipiente richiudibile.
Intingete ora un cotton fioc nel naso per esempio e poi toccate il brodo di coltura in alcuni punti. Dopo qualche giorno vedrete svilupparsi una o più colonie microbiche.
Avvertenza: è abbastanza impressionante vedere cosa si sviluppa a partire dalle proprie mucose… alla fine dell’esperimento sarà una liberazione buttare tutto nella spazzatura!
P.S. Avrei potuto fare quello che in laboratorio si chiama un bianco. Il bianco è un campione in cui non è presente la sostanza da analizzare, e serve come termine di confronto. In questo caso avrei potuto verificare se le colonie apparse si sarebbero comunque sviluppate senza i miei microbi. Ovvero: se metto una gelatina o un brodo fuori dal frigo per svariati giorni, vedrò comunque svilupparsi muffe ed altro.
Per saperne di più:
Interessante! Grazie, Ludmilla, per questo blog che leggo sempre con piacere. Ora tocca organizzare il viaggio ad Amsterdam!
Grazie a te Silvia. Anch’io spero di andarci presto, sono curiosa di sapere come hanno organizzato il percorso di visita. Se vai prima tu, facci sapere e manda delle foto!
J’ai été un peu écoeurée à l’idée de tout ces microbes qui grouillent à l’intérieur de notre organisme ou des aliments abandonnés plusieurs jours. Mais si les aliments pourris nous pouvons les jeter à la poubelle, hélas les personnes pourries nous ne pouvons pas les jeter ! Merci pour nous aider à être moins ignares et à réfléchir !
Trop drôle ton commentaire, Linda !