Museo dell’Istituto Pasteur di Lille: un piccolo museo pieno di storia, strumenti, campioni biologici e documenti originali.
I bambini oggi hanno l’abitudine, almeno qua in Francia, di vedere nei bagni della scuola o alla mensa dei cartelli che indicano loro di lavarsi le mani spesso. Sembra un gesto banale ormai (anche se…). Si riesce difficilmente a immaginare che un tempo azioni come macellare bestiame e preparare tagli di carne oppure effettuare un’operazione chirurgica, facessero a meno di questo gesto semplice ma capitale.
Rispetto a questo fatto, esiste un prima e un dopo. E la svolta è rappresentata dai lavori di Louis Pasteur, pioniere della microbiologia e della vaccinazione. Quest’uomo infaticabile ha fatto ordine nelle scoperte dei suoi predecessori: ha definitivamente dimostrato il ruolo degli agenti infettivi (virus, batteri ecc.) nella trasmissione di certe malattie e ha confutato la teoria della generazione spontanea.
Ma ha anche spiegato il meccanismo di produzione del vino, della birra e dell’aceto, condotto ricerche sulle malattie dei bachi da seta, l’antrace, il colera dei polli, l’erisipela dei maiali, preparato il vaccino contro la rabbia…mica male no?
Il lavoro cominciato da Pasteur e dai suoi collaboratori continua oggi nella rete mondiale dei centri di ricerca dell’Istituto Pasteur. In Italia esiste una filiale dell’Istituto Pasteur a Roma. In Francia ce ne sono due: a Lille e a Parigi. Ognuno ha istituito un museo. Questo articolo è ispirato dalla mia recente visita al Museo dell’Istituto Pasteur di Lille.
Quattro sale e 130 m² di superficie contengono circa 700 oggetti, comprese fotografie e documenti. Le visite guidate (tra 2000 e 3000 visitatori all’anno) si fanno unicamente su prenotazione perché sono svolte da volontari (peccato, potrebbero dare lavoro a qualche animatore scientifico/guida). Una volta all’anno, per un mese, il programma Kid Campus accoglie bambini di quinta elementare per permettere loro di scoprire il lavoro quotidiano dei ricercatori.
Il museo è dedicato anche ad altri due grandi scienziati che hanno lavorato per la lotta contro le malattie umane:
- Albert Calmette per la sua scoperta del vaccino contro la tubercolosi, per i suoi studi sull’anchilostomiasi (un’infezione parassitaria dei minatori) e per la produzione di sieri antiveleno di serpente
- Camille Guérin veterinario, co-inventore del vaccino BCG (B=bacillo, C=Calmette, G=Guérin) contro la tubercolosi.
In una sala del museo si trovano le provette contenenti i ceppi batterici originali del bacillo della tubercolosi.
La mia guida era il signor Fernand Duriez, un tecnico di laboratorio in pensione (ha più di 80 anni!) dell’Istituto Pasteur, che ringrazio per la sua passione al servizio della ricerca ieri, e della divulgazione scientifica oggi.
P.S. La versione francese di questo articolo ha un seguito, scritto dalla mia collega blogger Pascale del blog Le Monde et Nous. L’articolo, che approfondisce alcune notizie e curiosità su Pasteur, puo’ essere letto qui in francese ovviamente.