Film e serie televisive hanno fatto esplodere l’interesse del pubblico sull’impatto delle scienze nella risoluzione dei crimini. Qualche consiglio per mettere in scena un’animazione articolata su diversi temi scientifici. Chi ha ucciso Frédéric?
All’una di mattina del 16 settembre il commissariato della città di X riceve la chiamata di un vecchio signore che racconta, con tono preoccupato, di avere sentito degli strani rumori e delle grida nell’appartamento di sopra, dove abita un certo Frédéric. Pensando di effettuare un controllo di routine e scocciati per essere stati disturbati nel mezzo della notte da un anziano insonne, due poliziotti della città di X partono in direzione via Victor Hugo. Arrivati sul pianerottolo e dopo aver bussato più volte, si vedono costretti a sfondare la porta. Nella sala da pranzo trovano Frédéric accasciato per terra. È morto. Chi ha ucciso Frédéric?
Anche le finestre sono chiuse, dunque l’assassino non è entrato per effrazione. Dovevano conoscersi. Probabilmente hanno cenato insieme.
Per rilevare gli indizi lasciati dall’assassino, la polizia chiama la sezione scientifica. I primi indizi raccolti sono :
- impronte di scarpe
- sacchetto di polvere bianca
- fili di lana rossa
- capelli
L’indomani il commissario della città di X interroga le persone più vicine a Frédéric e gli ultimi ad averlo visto. Trattiene degli indiziati :
- Kelly la fidanzata. Afferma che dovevano sposarsi tra un mese
- Joe l’amico di infanzia. Afferma che lo aspettava in discoteca la sera dell’omicidio
- Jason il decoratore che aveva lavorato in casa sua il pomeriggio stesso. Afferma di avere lasciato là i suoi attrezzi perché sarebbe ritornato l’indomani mattina
- Dana la vicina di casa, erano amici e si ritrovavano ogni tanto la sera per guardare la televisione. Afferma che non si vedevano da alcuni giorni
Partendo da questa introduzione, più o meno ben raccontata ad un gruppo, si entra in un gioco dove per risolvere l’enigma bisogna apprendere alcune tecniche (o simulazioni di tecniche) della polizia scientifica. Un modo originale e di solito apprezzato per parlare di biologia: DNA, denti, labbra, sebo, dermatoglifi, morfometria, reazioni chimiche, droga sono alcuni temi trattati.
Inoltre fa riflettere ed è molto divertente ascoltare le possibili ipotesi di movente (ex. “per me è stato il suo migliore amico perché quando erano piccoli lo prendeva sempre in giro” oppure “per me è stata la fidanzata perchè era un matrimonio forzato”). Punti di partenza per parlare di psicologia e società.
Per rilevare altri dettagli importanti sono utili le foto e i disegni della scena del crimine (che si è precedentemente allestita). Resti di pasto, possibili armi del delitto ed altri particolari meritano la nostra attenzione.
I dati rilevati saranno conservati e confrontati alla fine con i dati degli indiziati.
Per le impronte delle scarpe, basterà trovare il numero confrontando le impronte a delle suolette comprate al supermercato. In questo caso sono un 39. Un numero che può essere portato da uomini o da donne.
I capelli sono neri e lisci. Non si sa ancora chi è moro tra gli indiziati. Frédéric era biondo. Per la lana rossa, i poliziotti stanno già frugando negli armadi dei presunti colpevoli.
Si passa adesso a mettere in atto qualche tecnica per comprendere le impronte digitali, labiali e dentarie. Non troveremo le vere impronte ma capiremo come si possono rilevare o vedremo da vicino come sono fatte.
Impronte digitali. Se non si possiede un inchiostro per timbri, si scarabocchia con una matita o un carboncino un foglio di carta e ci si sporcano ben bene le dita sfregando sul nero. Si stampa poi la nostra impronta su un altro foglio, una per ogni dito e per ogni mano, perchè i dermatoglifi (creste e solchi dei polpastrelli) variano.
Oppure se si possiede della limatura di ferro si può procedere così: si immergono le dita nella maionese (eh si, è un po’ sgradevole ma c’è di peggio), si tocca una bottiglia o un’altra superficie liscia, e poi si cosparge l’impronta di limatura. Soffiando o con altri metodi si elimina la limatura in più e resta solo quella che si è appiccicata alla maionese. Nella realtà succede proprio così. Quando si tocca una superficie, si lasciano tracce invisibili di sebo (grasso cutaneo), e il poliziotto le rileva con la limatura. Lo dico con certezza perché l’ho visto fare in casa mia quando mi hanno svaligiato l’appartamento!
Prima le impronte rilevabili erano solo quelle lasciate sulle superfici lisce. Ho letto che di recente sono state sviluppate tecniche più complesse che permettono di rilevare tracce anche su oggetti di materia e forma irregolari.
Per visualizzare un’impronta dentaria basta dare un bel morso ad un pezzo di polistirolo liscio. Se si fa con bambini che stanno cambiando i denti vedrete delle belle differenze! Ma a questa età ricordatevi di ripetere più volte che è un gioco e nessuno è morto…oppure fate questa attività parlando di denti e non parlando di crimine.
Si deve mordere un po’ ma non cosi forte da far staccare il pezzo di polistirolo. Così si può vedere l’arcata, far notare i diversi tipi di denti e parlare del perché si consultano dei dentisti in certi casi di omicidio o di ritrovamento di cadaveri non identificati (argomento allegro).
Per quanto riguarda le impronte labiali, ne avremo lasciate sul bicchiere con del burro di cacao. Per fabbricarne di più visibili un metodo è quello di far mettere un rossetto scuro a tutti (indipendentemente dal sesso) e far dare un bacio ad un foglio di carta. Risate assicurate.
La polvere bianca che si trova nel sacchetto è droga oppure no? Diciamo che si utilizza un reattivo che reagisce solo in presenza di droga. Prendiamo quella polvere e altre due o tre per vedere la differenza. Se le polveri sono farina, zucchero semolato e sale, solo la farina reagirà (non siamo obbligati di dire cosa sono le polveri). Il reagente è il Betadine, un disinfettante che si trova in farmacia: contiene iodio e reagisce con l’amido della farina. Il Betadine è marrone/arancione. A contatto con la farina diventa viola/nero, una differenza apprezzabile.
Questa reazione segue lo stesso principio del reattivo di Lugol, usato in laboratorio per colorare tessuti ed evidenziare la presenza di amido, anche se la composizione del Lugol è un po’ diversa.
Per parlare di DNA (rilevabile dai capelli con bulbo o dalla saliva), e soprattutto per vederlo senza microscopio, c’è una bella esperienza da fare con poco materiale e senza andare in un laboratorio, ma la spiegherò in un altro articolo. Si tratterà di estrarre il DNA di una banana.
Questa animazione può essere svolta interamente o in parte, a seconda del tempo, del materiale e dello spazio che si hanno a disposizione.
Ah volete sapere chi ha ucciso Frédéric? Secondo voi?
Referenze
in italiano:
http://for.indire.it/global_lms/uploads/sosstudenti/26121.pdf
Michela, la mia amica farmacista
in francese:
Mira Pons Michèle “La preuve par la science, à la découverte de la police technique et scientifique”. Acte Sud junior 2012
Foto dell’esperienza con il Betadine:
http://www.saintquentin.be/Events_0607/Ptits-Scientific/02_Experiences/02_Exper04.html
E’ stato molto piacevole leggere quest’articolo scientifico. Si impara con dei mezzi che sono alla nostra portata, nella sfera delle nostre possibilità e della nostra comprensione. Complimenti e grazie di farci fare queste esperienze.
Grazie a te Linda. Mi fa piacere che l’hai trovato utile.
Un articolo molto interessante. Un’esperienza pratica di questo tipo può ispirare una giovane mente e magari indirizzarla verso qualcosa che fino a quel momento non aveva neanche mai preso in considerazione. È una grande opportunità poter partecipare a qualcosa di simile. Complimenti!
Grazie mille Antonio!