Un omaggio alle ricercatrici che hanno fatto la differenza nel 2014 e a tutte le altre donne, meno conosciute, che lavorano ogni giorno per la scienza.
Tra gli eventi scientifici dell’anno, quelli che mi fa più piacere ricordare sono quelli legati a delle carriere riuscite dalle donne. Per questioni di spazio ne citerò solo qualcuno, ma gli esempi di eccellenze femminili sono molti.
La partenza di Samantha Cristoforetti per lo spazio
Samantha Cristoforetti è la prima donna italiana a partecipare ad una missione spaziale. È partita a novembre di quest’anno per la Stazione Spaziale Internazionale e ci rimarrà per circa sei mesi.
La scelta dell’astronauta e della sua equipe di comunicare col pubblico dallo spazio e di creare un legame quasi personale (Samantha risponde ai twitter e alle domande) è inedita e da elogiare. Oltre ad avvicinare l’astronautica al pubblico, questa avventura mediatica potrebbe suscitare delle vocazioni e rappresenta un esempio positivo, un modello per giovani ragazze e ragazzi.
Se volete potete seguire Samantha sul sito http://avamposto42.esa.int/ oppure su Twitter cercate @AstroSamantha.
La direzione generale del CERN a Fabiola Gianotti
Fabiola Gianotti, già nota come coordinatrice del progetto ATLAS che ha portato nel 2012 alla scoperta del bosone di Higgs (con conseguente premio Nobel di Higgs e Englert), sarà la prima donna a dirigere il CERN, l’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare di Ginevra. Si tratta di una carica molto importante in un centro di ricerca prestigioso che opera per la scoperta delle leggi che governano l’Universo attraverso lo studio della fisica delle particelle.
La Medaglia Fields di Maryam Mirzakhani
Ancora una prima volta per una donna. L’iraniana Maryam Mirzakhani ha ricevuto quest’anno la medaglia Fields per i suoi studi sulle superfici astratte. La medaglia Fields, il più importante premio nel campo della matematica, premia ogni 4 anni dei ricercatori di meno di 40 anni. È una specie di premio Nobel, anche perché il Nobel di matematica non esiste. Si dice che Nobel non lo avesse istituito perché la moglie lo aveva lasciato per un matematico, ma questo gossip non è confermato!
Perché è ancora importante al giorno d’oggi parlare dei risultati delle donne?
Forse perché fa ancora notizia. Perché parlare ancora di femminismo se noi donne abbiamo ormai tutte le libertà e possiamo fare il lavoro che vogliamo? Forse perché il sessismo oggi è più infido e più nascosto. Nonostante sulla carta la parità esista, si assiste ancora a fenomeni quali:
- Soffitto di vetro. È una specie di barriera superiore invisibile che tende ad impedire alle donne di raggiungere le posizioni gerarchiche più alte della società (lavoro, politica, ecc.)
- Leaky pipeline. Letteralmente “conduttura che perde”. È il fenomeno per il quale man mano che si procede verso livelli superiori nella carriera, le donne sono progressivamente meno presenti (anche a parità di diplomi).
Quali possono essere le motivazioni di una ancora debole presenza delle donne nei domini delle scienze dure?
Ad esempio i pregiudizi sociali legati a questi tipi di carriere considerate non femminili, e un minore incoraggiamento (più o meno consapevole) da parte di genitori e insegnanti. Si arriva talvolta ad un fenomeno di autocensura delle ragazze che credono di non essere predisposte per le materie scientifiche, o alla discriminazione per aver fatto una scelta diversa dai propri pari (effetto pecora nera). Questi fattori sono determinanti nella psicologia di un’adolescente che si accinge a fare delle scelte per il proprio futuro.
Quali possono essere le soluzioni?
Diverse, messe in luce da numerosi studi sociologici. Come prima cosa informare i giovani dell’esistenza di questi stereotipi e proporre dei modelli femminili. Ecco a cosa può servire parlare ancora di donne.
L‘associazione Femmes & Sciences di cui faccio parte, si occupa di promuovere la scienza e la tecnologia presso le donne e di promuovere le donne nelle scienze e nelle tecnologie. È un’associazione nata dalla necessità di rimanere vigilanti e di diffondere una visione positiva della differenza di genere. Per riprendere la citazione di Maria Mitchell, la scienza ha bisogno delle donne come portatrici di differenza. I membri dell’associazione incontrano ogni anno migliaia di liceali per testimoniare la loro passione per i mestieri scientifici e incoraggiare delle carriere.
Recentemente, al colloquio annuale dell’associazione Femmes & sciences, ho avuto il piacere di conoscere Valentina Krachmalnicoff, giovane ricercatrice italiana dell’Institut Langevin di Parigi.
Valentina ha vinto il premio l’Oréal-UNESCO For woman in science nel 2007, un premio che ricompensa le ricercatrici che si sono distinte per merito. Al colloquio è venuta a testimoniare come si può conciliare una brillante carriera di ricercatrice e una vita familiare (ha tre figli piccoli) a patto che le politiche familiari dello stato in cui si abita siano adeguate e che la famiglia fornisca un vero sostegno.
Per saperne di più
Articolo di Le scienze su Fabiola Gianotti
Ipotesi sul perché non esiste il Nobel di matematica
Le donne nella scienza italiana dal Settecento al Novecento
Questioni di genere donne e scienza alla Bocconi
Premio l’Oréal-UNESCO For woman in science
African Women in Science and Engineering
The mystery of the missing women scientists, su Asianscientist.com
I hope that 2015 will be a good year for women for the science
So do I